Elain

lunedì 7 febbraio 2011

VARI ED EVENTUALI SENSI DI COLPA


Mi domando

cosa abbia spinto il caso

a farmi nascere in un paese civile. Con civile non intendo che l'Italia sia il paradiso,

ma in confronto a molte realtà potrebbe apparire così. Penso a chi invece è nato in un paese davvero di merda. Paesi in cui non sai nemmeno cosa significhi la parola diritto.


Diritto alla vita. Diritto alla sicurezza,

diritto alla libertà,

diritto di habeas corpus.

Ho conosciuto oggi il termine “habeas corpus”

e significa che nessun uomo può ricevere abusi giudiziari,

ne processi in segreto, o punizioni corporali o fuori dalla razionalità.

Diritto all'uguaglianza. Io non sono ne più ne meno di te.

Diritto al benessere.

Non può esistere su uno stesso pianeta chi vive nel lusso

e chi non riesce ad avere la certezza di un pasto al giorno.

Diritti collettivi che assicurano la tutela contro i genocidi e il saccheggio delle risorse naturali. Penso che ci siano posti relativamente lontani in cui questi diritti non vengono rispettati dalle autorità, penso che in realtà anche nel mio paese non vengano sempre rispettati. Esiste ancora oggi chi sa il significato concreto di queste parole: Povertà, malattia, deportazione, esilio, fame, sete, schiavitù.


Mi rendo conto di non conoscere nessuna di queste situazioni. E mi vergogno. Poi penso che non dovrei essere io a vergognarmi. Subito dopo mi rivergogno per essermi scrollata un senso di colpa di dosso, un senso di colpa che in realtà grava su ognuna delle nostre capocchie lerce.


Per esempio se guardiamo gli oggetti che ci circondano possiamo avere la sensazione di non conoscere la provenienza di nessuna delle cose che vediamo. E qual'ora abbiano stampato sopra il MADE IN PAESEACASO dovremmo poi renderci conto che non abbiamo idea di dove sia stato prodotto invece il materiale. E se un materiale per essere prodotto ha bisogno di combustibile dovremmo poi scoprire da dove è stato preso quel combustibile. Insomma alla fine inevitabilmente finiremmo ad avere la certezza che quel piccolo oggetto è nato dallo sfruttamente e dall'inquinamento. Siamo tutti all'interno di un ingranaggio infernale, tutti resposabili, consapevoli e non. Consapevoli del fatto che non potremmo risolvere questo schifo nel corso di una vita umana.


Esistono gli uomini e gli schiavi sulla terra. Si assomigliano fisicamente, ma svolgono attività diverse, hanno possibilità contrapposte.


Le loro esistenze sono direttamente connesse, la condizione dell'uno peggiora quando la condizione dell'altro migliora, e viceversa.


Esistono esseri ai quali non riusciresti a far capire cosa significa abitare in una casa, oppure bere quando si ha sete o anche solo per abitudine. Esiste la desolazione e l'assenza di speranze negli occhi di alcune persone. “L’unica speranza è la fuga, una fuga costosa in termini di denaro, energie e dignità. C’è chi fugge, ad esempio, da Sudan ed Eritrea, Paesi ai quali l’uomo e la storia non hanno mai donato neanche un piccolo momento di pace e benessere. Obiettivo: Libia o Egitto, trampolini di lancio per raggiungere l’Italia, o anche Israele, paese contraddittorio ma con ampie possibilità di inserimento, data la sua economia sostanzialmente florida.”


La fuga può essere l'unica soluzione. Soluzione a cosa? Alla condizione attuale. Cercare un miglioramento.


Un miglioramento che significa comunque essere maltrattati, sfruttati, abusati. Se queste persone vivessero un giorno come noi credo che ci manderebbero a fanculo nel sentirci lamentare. Oggi abbiamo terrore dell'immigrato, del diverso, di chi ha abitudini e visioni esistenziali diverse. Ma dovremmo vederlo come un eroe moderno. Un coraggioso, uno che non si è fatto schiacciare dalla disperazione, ma ha affrontato immensi ostacoli alla ricerca della felicità. Dovremmo ammirare chi ha vissuto cose orribili solo per vedere una luce nella sua vita. Invece lo trattiamo come un pericolo per noi e basta.


D'altronde l'immigrato è davvero diverso da noi: Noi sappiamo ancora cosa sia la ricerca della felicità? No noi sappiamo molto meglio cosa sia la ricerca su google. Allora cerchiamo DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA: http://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf Mi fa molta paura il fatto che questi diritti sono nero su bianco solo sulla carta. Purtroppo non possiamo ribaltare il mondo e farlo diventare un luogo giusto, ma possiamo comportarci diversamente davanti agli altri. Comprendere che dietro al diverso si nasconde sempre una persona. Un essere umano che come noi prova emozioni, amore, paura, dolore, gioia,... In ogni caso il mondo sta andando a disfarsi, i sistemi economici implodono. Non tarderà il giorno in cui ci troveremo in brutte situazioni e verremo visti come i diversi che vanno in altri paesi.




BUONA NOTTE TRA COPERTE CALDE DOPO UN'ABBONDANTE CENA.

2 commenti:

  1. Bravissima Sakka!
    Mi piace anche il tuo modo di pensare, oltre ai tuoi disegni.

    Alla prossima!



    L.

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