Elain

lunedì 7 ottobre 2013

Autunno

Paura di invecchiare
temendo di non essere stati giovani.
Non aver avuto il coraggio di inciampare
abbastanza da sbucciarsi sufficientemente le ginocchia.
Ora non cadiamo più,
siamo solidi come pietre, anziani come tali.
Il vento non fa che seccarci la pelle
senza farci venir voglia di correre con lui.
E tante volte anche in passato
abbiamo rifiutato la sua proposta.
Rifiuti su rifiuti, che oggi pesano
nelle rughe in cui non ci riconosciamo più.
Può essere la pelle liscia, e i muscoli vigorosi
ad averci resi giovani?
Possono la resistenza alla fatica,
o la capacità di riparare le ossa rotte?
Talvolta, sicuri della nostra prestanza
ci siamo dimenticati di vedere la giovinezza
guardando il mondo con ignoranza
con sincera arroganza.
Abbiamo abbracciato l'umiltà e la serietà troppo presto
perché così ci è stato richiesto, pensando fosse giusto.
E oggi questi due macigni pesano sulle nostre spalle
che non sono più quelle di un tempo.
Ci sentiamo tanto piccoli e tristi,
umili e seri esseri che attendono un po' di vino scadente
per strapparsi una risata.
E in quell'allargarsi e stirarsi di labbra e denti
percepiamo il bambinetto che era.
Che rideva per sciocchezze che non capiva,
che piangeva per la sonno, o per la fame o perché voleva.
Cosa ne è stato di lui?
In tanti ne han scritto, ma nessuno in fondo
lo ricorda davvero.



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